Delle Cose Nascoste sin dalla Fondazione del Mondo
Girardnon vi è stato un ordine sociale, prima del nostro, che non appaia
dominato da un’entità soprannaturale?». Girard, già con il suo
memorabile saggio del 1972, La violenza e il sacro, aveva posto alcune
di quelle domande ultime che l’antropologia ormai tende sempre più a
celare in opaco involucro. Ma con questo libro, che apparve nel 1978
provocando subito grande clamore, egli si è spinto sino alle cose...
ultime, quelle che, secondo la parola del Vangelo di Matteo, «sono
nascoste sin dalla fondazione del mondo». E queste cose, come la
«lettera rubata» di Poe, sono così nascoste proprio perché stanno
dinanzi ai nostri occhi: nella Bibbia e nel Vangelo. Dopo aver
indagato a lungo i testi dell’antichità classica e i più disparati
materiali etnologici, Girard ha riconosciuto che il testo più difficile da
leggere, per il sovrapporsi di innumerevoli letture precedenti, era
appunto quello delle Scritture: l’eccessiva familiarità si svela essere
innanzitutto il modo che il mondo ha scelto per difendersi da alcune